Ritrovarsi a vivere per un solo anno in Italia significa dover cercare una scuola adatta e a misura dei tuoi figli expat.
Essere di passaggio per soli dodici mesi in terra italiana significa inserire i tuoi figli in un contesto scolastico internazionale, in grado di mantenere un elevato livello di inglese evitando il più possibile di fargli perdere lo slang, il vocabolario e la conoscenza della lingua stessa.
Tutto questo diventa possibile solo iscrivendoli in una scuola internazionale, almeno nel mio caso visto che Tommaso ha 5 anni e mezzo mentre Riccardo 4.
Non vivo in una grande città, quindi l’offerta delle scuola private con programma bilingue è piuttosto ridotta, soprattutto per bambini piccoli come i miei. Vivo in un piccolo paese vicino al lago di Garda e mi ritengo molto fortunata perché a poco più di trenta chilometri da casa nostra c’è una scuola internazionale: International School of Brescia.
La IS of Brescia è una scuola certificata, che offre il Primary Years Programme of the International Baccalaureate Organization, è riconosciuta a livello internazionale, offre un programma di studio interamente in lingua inglese con l’aggiunta di un’ora al giorno di italiano, e dal grade 2 l’introduzione di una terza lingua: il mandarino.
Io e mio marito nel momento in cui abbiamo ricevuto la conferma che io e i bambini ci saremmo fermati per un intero anno in Italia non abbiamo esitato nemmeno un istante ad iscriverli in questa scuola.
Oggi, a due mesi dall’inizio dell’anno scolastico, posso dirmi soddisfatta, felice e serena di questa scelta.
Per quanto mi riguarda, ci sono alcuni punti in comune ed altri diversi rispetto alla precedente scuola inglese che frequentavano a Kuwait City. Non posso assolutamente affermare che questa scuola sia meglio di quella precedente in quanto se non ci fosse stata The English School, i miei figli non avrebbero raggiunto l’attuale livello di preparazione, solo che alcune cose sono inevitabilmente diverse in quanto si tratta di due realtà molto distinte.
Prima di tutto le classi sono composte da un massimo di 15 bambini. Nella classe di Tommaso, grade 1, ci sono 12 bambini. Mentre in quella di Riccardo, Transition (quello che nel sistema inglese viene chiamato Reception), sono in 5, probabilmente entro novembre arriveranno altri due massimo tre bambini. Si può ben capire che l’insegnamento è quasi one to one.
Viene offerto il programma “One to One” di Apple. Ogni bambino deve portare a scuola il suo personale Ipad, sul quale vanno scaricate solo le applicazioni richieste dagli insegnanti. Naturalmente la lezione e gli insegnamenti non vengono affrontati solamente con l’uso del tablet, prima di tutto si impara a scrivere con la penna, a leggere su libri cartacei, ma credo che inserire parallelamente anche l’insegnamento attraverso Ipad sia molto importante per allineare i nostri figli alla realtà.
Anche se le lezioni, il rapporto studente-teacher e la comunicazione con gli insegnanti avviene solo in inglese, è previsto l’insegnamento della lingua italiana, in misura di un’ora al giorno per tutta la settimana. Personalmente rimango stupita da come i miei figli stanno imparando contemporaneamente entrambe le lingue, senza fare confusione o mescolare vocaboli, e mi colpisce positivamente il metodo che utilizzano le maestre di italiano per insegnare la nostra lingua, è fantastico! Esiste una classe specifica di italiano dove i bambini si spostano ogni volta che devono fare lezione poichè, così facendo, separano l’apprendimento dell’inglese da quello dell’italiano. Pare che ciò li aiuti a non fare confusione tra le due lingue.
I compiti vengono assegnati settimanalmente, per questo ogni lunedi pomeriggio sul portale della scuola vengono inseriti i compiti che i bambini dovranno consegnare entro il venerdi o al massimo il lunedi successivo. Naturalmente il bambino ogni giorno deve esercitarsi con la lettura, con la fonetica e lo spelling.
Viene attribuito un valore importante alle presentazioni dei propri compiti, ai bambini viene insegnato come parlare in pubblico e a non vergognarsi di ciò che hanno fatto e di loro stessi.
Una grande differenza è la presenza della mensa. Si sa, noi italiani abbiamo una grande cultura del cibo, per questo per noi è fondamentale che il bambino venga educato a mangiare correttamente, seguendo una dieta sana. Vi assicuro che non dover preparare il lunch box ogni mattina, sentire che i miei figli mangiano la minestra in brodo e le verdure non ha prezzo!
Rapporto genitore-insegnante. Molto stretto, fidelizzato, il genitore può parlare settimanalmente con l’insegnante per aggiornarsi sull’andamento scolastico del figlio, nel caso di difficoltà linguistiche può essere assistito da un insegnante che traduce dall’inglese all’italiano. E, cosa strepitosa, vengono organizzati numerosi workshop per spiegare il metodo di insegnamento della lettura o della matematica in modo da assistere ed aiutare i genitori stessi.
Poi però ci sono molte cose simili alla scuola inglese che frequentavano in Kuwait.
Ad esempio, il fatto che viene rispettato il livello di apprendimento di ogni bambino, non esiste il più bravo o il più scarso nella classe, non esiste che ogni bambino deve raggiungere lo stesso livello, esiste solo il rispetto delle capacità di ogni bambino. Ogni bambino nella classe ha una diversa capacità di apprendimento, una differente predisposizione per una materia rispetto ad un’altra e per questo ognuno di loro viene seguito in base alle proprie capacità. Ogni settimana vengono consegnati dei libri da leggere, ad ogni bambino vengono consegnati libri in base al proprio livello di lettura, ma questo non viene dichiarato in classe. Io trovo che il rispetto per le capacità e il fatto di stimolare ogni bambino in base alle proprie caratteristiche sia qualcosa di stupefacente e imparagonabile.
Come alla The English School anche qui viene data molto importanza alla logica. Il bambino non impara a memoria o perchè lo ha detto la maestra, no! Il bambino impara perché piano piano l’insegnante lo ha condotto alla soluzione tramite un ragionamento. Non esistono verità assolute prese direttamente dall’insegnante, esiste la logica, la capacità di pensare e ragionare con la propria testa. Ecco che per arrivare a comprendere i numeri, la matematica si parte dai patterns, ovvero le sequenze, giallo-rosso-blu-giallo-rosso-blu. Sembrano cose senza senso, in realtà aiutano i bambini a ragionare e insegnano loro che il ragionamento sta alla base di ogni insegnamento.
Ogni bambino ha un ruolo fondamentale all’interno della propria classe in quanto ogni domanda, quesito o dubbio è argomento di lezione.
Il sistema dei premi rimane lo stesso anche se applicato in modo un po’ diverso. Ogni venerdì tutta la scuola si raduna nel salone centrale per l’assemblea generale, in questa giornata i bambini devono indossare la divisa formale, quella con cravatta e giacchettta. Durante questa assemblea vengono consegnati i certificate of awards dove viene indicata la motivazione dell’assegnazione del premio. Naturalmente durante l’anno scolastico tutti i bambini riceveranno almeno un premio a testa.
Altro punto in comune è la libertà e il divertimento. Durante gli intervalli i bambini vengono lasciati liberi di correre, arrampicarsi e saltare. Naturalmente appena suona la campanella tutti tornano in-line nelle proprie classi.
Insomma, posso dirmi decisamente molto soddisfatta della nostra scelta. Orgogliosa di vedere i miei bambini felici e sereni in questa nuova realtà. Consapevole che le opportunità che stanno ricevendo sono incredibili.
Drusilla in transito
Come sarebbe bello che alcune metodologie venissero applicate obbligatoriamente in tutte le scuole italiane. Sottolineo il concetto di obbligatorietà perché non è che da noi non esistano realtà così, ma sono lasciate alla scelta e all’impegno dell’insegnante. I genitori dei miei ex alunni (sono ormai in pensione) mi guardavano in modo strano quando dicevo loro che la chimica non deve assolutamente essere studiata a memoria e che il ragionamento è alla base anche dello studio dell’anatomia. Chi si è fidato saprà per sempre quello che ha imparato a scuola, perché come amavo dire, il cervello ce lo portiamo sempre dietro, quindi lo possiamo usare in ogni momento…
Bello Claudia: “il cervello ce lo portiamo sempre dietro, quindi lo possiamo usare in ogni momento”!.
Peccato veramente che alcune metodologie non siano rese obbligatorie in tutta la scuola pubblica.
Non posso che essere invid… ehm, contento per la soddisfazione che consegue alla scelta della scuola, peraltro praticamente “obbligata”.
Sono d’accordo su tutto, con solo qualche perplessità sull’uso del programma “One to One” di Apple. Non sono affatto contrario all’uso degli strumenti informatici a scuola (tutt’altro!); sono dell’idea che l’apprendimento dovrebbe passare il più possibile attraverso l’uso di software libero. Almeno nella scuola pubblica. Ma trattandosi di una scuola privata, in realtà la questione è diversa. Per questo le perplessità sono solo “alcune”. 🙂
Per quanto riguarda il confronto con la scuola pubblica italiana, dico solo una parola: INVALSI. E ho detto tutto, no?!
Scelta decisamente e assolutamente obbligata, senza per noi sarebbe stato impossibile mantenere il loro elevato livello di inglese.
ciao Drusilla, anche io provo sana e sincera invidia nei tuoi confronti. sai anche qui da me al nord italia c’è una scuola credo similissima alla tua e ci avevo fatto il pensiero, ma si trattava di euro 9 mila cad bambino all’anno e avendone due…..continua tu.
quindi mi affido un po’ alla fortuna delle insegnanti che trovo, e dall’altra ci metto il mio zampino avendo un po’ di conoscenze a riguardo e facendo tesoro anche dei vs consigli didattici….
spero di migliorare qualcosa…..
che peccato però……
Cara Chiara, come darti torto! I costi di queste scuole sono decisamente elevati e difficilmente sostenibili per un intero percorso di studi. Noi fortunatamente ci fermeremo in Italia solo per un anno quindi riusciamo a farcela, anche se non posso negare che gli sforzi sono massimi.
Sono contenta che sia i bambini che voi vi troviate bene. Mi domandavo proprio ieri se avevate il lunch box o la mensa, vi penso spesso….
Qui vicino a casa c’è una scuola internazionale, ma è decisamente proibitiva per noi, più di € 8.000 l’anno. Peccato, sarebbe stata una bella opportunità per Miciomao. Nella scuola pubblica l’inglese è considerata una materia di serie Z, danno 2 unità tempo a settimana. Cosa vuoi imparare in così poco tempo?
Anche da noi a Torino scuola internazionale inavvicinabile, più di €10,000 all’anno solo per le elementari…..mission impossible!!!! Oltretutto frequentata da figli di famiglie pseudo-vip con la puzza sotto il naso, no comment… Purtroppo le discriminazioni sociali esistono anche nel campi dell’istruzione!